In Cosa Confidiamo

Gli Obiettivi

Scrivi un tuo articolo

Post Precedenti

Segnalazioni

domenica 18 novembre 2007

Anticorpi ricombinanti umani

Dall'Università di Verona arrivano nuove armi contro il tumore alla prostata: gli anticorpi ricombinanti umani. Produrre anticorpi ricombinanti umani per sconfiggere i biomarcatori che provocano il tumore: è questo l'obiettivo della ricerca nel campo delle biotecnologie portata avanti dallo staff di Marco Colombatti, professore del dipartimento di Patologia della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona. Terapie chirurgiche, cure farmacologiche e radioterapie non riescono a sconfiggere le forme maggiormente aggressive del tumore alla prostata, diventato ormai la seconda causa di morte per cancro negli uomini. Al momento la medicina non dispone di efficaci strumenti di diagnosi precoce che permettano di valutare l'aggressività e quindi la capacità del tumore di evolvere verso le forme più avanzate della malattia. Ma con uno studio approfondito delle proteine delle cellule cancerogene della prostata sarà possibile individuare l’anticorpo adatto a dirigersi contro il Prostate Specific Membrane Antigen, una proteina che si trova nelle cellule cancerogene, e contro altri marcatori che potranno essere scoperti nel corso della ricerca. La ricerca è stata resa possibile grazie ai finanziamenti dell’Associazione per le Biotecnologie in Oncologia che per la realizzazione di questo progetto ha stanziato oltre 100mila euro. L'équipe di Colombatti potrà inoltre contare sulla collaborazione del gruppo di ricerca diretto da Silvana Canevari dell’Unità di Terapie Molecolari dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Questo studio che, per scoprire nuovi biomarcatori isolerà con tecniche avanzate di DNA ricombinante gli anticorpi prodotti in pazienti, permetterà a medici, patologi e ricercatori di lavorare insieme per sviluppare, direttamente dal letto del paziente al laboratorio, nuovi approcci diagnostici e terapeutici. Con una maggiore disponibilità di anticorpi ricombinanti diretti contro i biomarcatori del tumore prostatico sarà quindi possibile sviluppare nuove strategie di immunoterapia passiva per il trattamento di questo tumore. La ricerca portata avanti da Colombatti e dal suo staff si indirizza proprio su questo versante, ovvero sulla produzione di anticorpi umani capaci di combattere il tumore nella sua fase più avanzata. Gli effetti positivi dei risultati della ricerca per il trattamento e la gestione del paziente affetto da tumore prostatico saranno notevoli. Si potrà infatti ottenere in tempi rapidi l'unico anticorpo ricombinante umano contro il “Prostate Specific Membrane Antigen” in tutta Europa che consentirà l'esecuzione di studi più precisi ed efficaci mirati all'applicazione in pazienti portatori di questa malattia. Inoltre a beneficiare di tali risultati saranno proprio i pazienti terminali che ora sono costretti ad affidarsi alle terapie convenzionali.

a cura dell'Università degli Studi di Verona

Per ulteriori informazioni:

Università degli Studi di Verona Ufficio Stampa Via dell'Artigliere, 8 I-37129 Verona Phone: +39 045.8028164 E-mail: ufficio.stampa@univr.it Università degli Studi di Verona

Fonte: http://www.ecplanet.com/canale/salute-7/tumori-59/1/0/34815/it/ecplanet.rxdf