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giovedì 19 luglio 2007

Delitto Borsellino: la magistratura indaga sui servizi

La Procura di Caltanissetta indaga sul probabile coinvolgimento di apparati (deviati?) dei servizi segreti nella strage di via d'Amelio. La notizia, al di là della sua gravità, ripropone il problema dei servizi segreti e del loro ruolo in uno stato sedicente democratico.


Si è appreso che la procura di Caltanissetta indaga sul probabile coinvolgimento di apparati (deviati?) dei servizi segreti nella strage di via d'Amelio, in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta. Questa pista, in un primo momento, era stata accantonata, ma è stata ripresa nei mesi scorsi in base a nuovi elementi di indagine. All'esame dei magistrati sono una serie di documenti acquisiti dalla procura di Palermo e riguardanti il telecomando che potrebbe essere stato usato dagli attentatori. I processi finora svolti hanno portato alla condanna degli esecutori materiali della strage, ma nulla è emerso su chi ha premuto il pulsante che ha fatto saltare in aria Borsellino e i suoi agenti di scorta. Nè è stata piu' trovata l'agenda del giudice, sottratta da qualcuno subito dopo l'attentato. A parte la sua gravità, la notizia ripropone l'annoso problema del ruolo dei servizi segreti in uno stato sedicente democratico. I servizi italiani, da molto tempo, sono un elefante fuori controllo: soldi, armi e perfino una costosissima flotta aerea, il tutto al di fuori di qualsivoglia controllo statale. A Forte Braschi, sede del SISMI, esistono centinaia di postazioni di controllo telefonico, senza alcuna autorizzazione della magistratura. Roberto Napoli, ex agente del SISDE, diventato famoso per essere il contatto della famosa "fonte Achille", la raccontava così: "confusione, pressapochismo, clientelismo. Lo diceva anche Cossiga, uno che di servizi se ne intende: il SISDE è composto da un terzo di ladri, da un terzo di protettori di ladri e da un terzo di persone per bene messe da parte". D'altra parte, la finanziaria del Governo Prodi-Bertinotti ha aumentato i fondi a disposizione dei servizi (SISMI e SISDE, coordinati dal CESIS). La dotazione per il 2007 ammonta, infatti, a 615 milioni di euro (pari a circa 1230 miliardi di vecchie lire), con un incremento di 25 milioni di euro rispetto al 2006. Questi fondi sono praticamente gestiti in nero, in quanto sul loro impiego non è prevista alcuna forma di controllo, salvo quello, generico e formale, del COPACO, l'organo parlamentare di vigilanza. Tutti ricordano lo scandalo di diversi anni addietro, quando lo spione Broccoletti e i suoi compari si intestavano appartamenti e distribuivano bustarelle ai politici... Il Governo Prodi, con la copertura di Rifondazione comunista e del PDCI, anzichè sciogliere o commissariare queste bande criminali e nominare una Commissione di inchiesta sul loro operato, le ha premiate, evidentemente apprezzando le loro molteplici attività: inquinamento di tutta la vita politica italiana dal dopoguerra a oggi, coinvolgimento in tutte le stragi di stato, Gladio, P2 e, in tempi recenti, Nigergate (falso dossier del SISMI che ha favorito l'invasione USA dell'Irak), collaborazione ai voli segreti della CIA e ai sequestri di persona, spionaggio politico e finanziario, dossieraggio calunnioso, ecc. Se a tutto questo si aggiunge l'ormai documentata PRATICA DELLA TORTURA POLITICA anche con mezzi tecnologici, il quadro è completo e la nausea pure. Ma il Governo Prodi-Bertinotti è evidentemente soddisfatto di queste brillanti attività, tanto che ha recentemente rinnovato la propria solidarietà al superspione Pollari -- inquisito per reati gravissimi -- assegnandogli una favolosa pensione, nominandolo consigliere di stato e sollevando conflitto di attribuzioni con i giudici di Milano che lo stanno processando per il sequestro di Abu Omar. L'attività dei servizi è disciplinata da una legge del 1977 ormai chiaramente superata. Da tempo si parla di necessità di riforma: dal 1980 ad oggi si possono contare almeno 50 tra disegni e proposte di legge in sette legislature. Tutto a vuoto, tutto lettera morta. Anche nei mesi scorsi sembrava si fosse raggiunta un'intesa in Parlamento per il varo di una legge di riforma dei servizi, ma poi tutto è stato nuovamente insabbiato. Viene quindi da pensare che questo marasma istituzionale conviene a tutte le forze politiche. Permette giochi di potere, ricatti, creazione di fondi neri, possibilità che si favoriscano o si perseguano, nel segreto piu' assoluto e nell'impunità, persone amiche o scomode, a seconda dei casi. La sicurezza delle istituzioni e del paese è l'ultimo pensiero.


Fonte: http://switzerland.indymedia.org/it/2007/07/51105.shtml